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BPEMR (BPEMA) - Vremia

Orologi russi/cccp > BPEMR - Vremia
Nascita del marchio Vremia - BPEMR "время" (BPEMA) CCCP
I Vremia (Vremja) o BPEMR  (BPEMA) CCCP, in cirillico время, sono una marca di orologi, nata su iniziativa della italiana Binda, per cavalcare la "moda del sovietico" che interessò, sul finire degli anni '80, l'Occidente, con l'Italia in prima istanza e successivamente la Germania, il Giappone e gli U.S.A.
Il marchio BPEMR (BPEMA) CCCP risulta essere stato registrato per il mercato americano il 24 marzo del 1989.
Erano quelli gli anni che videro le prime aperture commerciali dell'URSS di Gorbaciov, con l'avvio di una serie di accordi che permisero l'esportazione nei mercati occidentali, di prodotti e marchi sovietici, di cui c'era molta richiesta; ne ho scritto anche qui
All'epoca, i prodotti sovietici (quindi anche gli orologi ) fruivano del fascino di venire da quella che ai tempi era una temuta superpotenza, non ancora quell'impero in totale declino e svendita che divenne successivamente nell'immaginario, negli ultimi anni di presidenza Eltsin.
Dobbiamo ricordarci che in quegli anni, il mondo stava vivendo con entusiamo la fine della Guerra Fredda ed il nuovo vento democratico che stava investendo l'Europa Orientale e la stessa Unione Sovietica, che proprio allora si aprì al mondo, suscitando ovunque simpatia ed interesse.
Quello che per quasi 50 anni era stato un temuto nemico, ora stava cercando la pace, il dialogo ed era teatro di aperture politiche, sociali ed economiche.
Questo interesse per l'Unione Sovietica e la Russia più in generale, si concretizzò anche in un interesse per i suoi prodotti ed usi.
Gli orologi furono oggetti di grande interesse e raggiunsero alti numeri di vendita, almeno dal 1988 al 1991.
La produzione orologiaia sovietica importata in Italia, si può dividere in tre categorie:
  • produzione sovietica di disegno e di manifattura, in cui i designer italiani si occuparono solo della presentazione, spesso con ottimi risultati, cioè della scatola o della custodia con cui erano venduti
  • produzione di manifattura sovietica, ma disegnata in Italia
  • produzione di isprirazione sovietica nel disegno e con movimenti russi, ma progettata e costruita in Europa.
I Vremia o BPEMR, cercarono di percorrere questa terza strada, con una produzione con meccanica sovietica, ma assemblata in Svizzera, cercando di sfruttare da un lato la popolarità dell'immagine sovietica del prodotto ed al tempo stesso il pregio di essere prodotta in Svizzera, cercando di imporsi tra gli orologi di aspetto sovieticio, proprio per lo "Swiss Made", a sigillo di una superiore qualità della manifattura
Meccaniche e modelli dei BPEMR (BPEMA) (o Vremia)
La produzione dei Vremia fu varia e composta da:
orologi con ora e datario, con il valido movimento Slava 2414
I quadranti per tutti i modelli erano vari, ma tra di loro identici o molti simili.
Le versioni con cronografo erano solo due, anch'essi con quadranti ripresi dagli altri modelli.
Lo stile era essenziale e pulito, tipico di quello che era l'immaginario dello stile sovietico; tale stile fu reclammizzato all'epoca come "costruttivismo sovietico"
Seguendo la moda del tempo, su alcuni modelli erano palesi i richiami all'origine sovietica, con lo stemma della Stella Rossa, mentre su altri modelli "il richiamo" sovietico era più sommesso, indicato solo da una piccola scritta cccp al centro del quadrante.
L'esempio di quanto vi sto scrivendo è evidente nei due cronografi; uno ha una stella rossa in evidenza ad ore 12, l'altro ha solo una piccola scritta cccp.
Per tutti, il vetro è in sintetico, le casse (ben) cromate, con sul fondello, in acciaio, la scritta 1538 S (o CH), a testimoniarne la manifattura svizzera.
Il corredo di vendita, come per altre creazioni dei importatori italiani, era molto bello, prevedendo una specie di portafoglio, in tinta con il cinturino (rapido ad usurarsi ho letto), nero con cuciture rosse.
Sotto, a sinistra la foto di un movimento P3133 montato sui cronografi, a destra di uno Slava 2414.
Sotto, una foto dei due cronografi Vremia (BPEMR) ed il corredo di vendita (foto grazie a Maurizio).
I Vremia oggi
I Vremia (anche scritti Vremja), pare che all'epoca non ebbero il successo sperato, perché giunsero sul mercato un po' in ritardo, quando la moda dei sovietici era già in fase calante.
Fino a qualche anno fa, erano orologi non generalmente apprezzati dai "russofili", perché non "abbastanza" sovietici: oggi questa distinzione tra orologio sovietico ed orologio russo è molto meno sentita e quindi il divario con altri cronografi russi si è annullato.
Continuano a riscuotere meno l'interesse di chi non è appassionato di orologeria russo / sovietica, in quanto sono pur sempre "troppo sovietici", ma anche su questo fronte, il generale incremento di valore degli orologi russi, ha stuzzico il prezzo di qualche "appassionato".
Vale meno ciò che si diceva fino a qualche anno fa, cioè che  sono considerati "né carne né pesce": d'altronde, adesso vendono anche le bistecche vegane, per cui non dobbiamo stupirci.
Personalmente continuo a credo che non ci si deve interessare di quelli che sono i pareri degli altri, ma si debbano seguire i propri gusti, senza perder di vista "ciò che si vede e si tocca" e su questo fronte, i Vremia non sono inferiori a tanti altri, più apprezzati orologi "sovietici", grazie alla cassa, di ottima fattura.
La cassa dei Vremia (BPEMR) è infatti da quanto mi risulta in acciaio, non soggetta quindi a scromature come molti altri orologi sovietici.


Prezzi di vendita dei Vremia (BPEMR)

I Vremia (BPEMR), essendo orologi meno conosciuti, hanno meno mercato.
A questa minor richiesta fa da contrappeso la minore offerta, non di rado composta da esemplari NOS, cioè fondi di magazzino, mai usati, in condizioni pari al nuovo e venduti ad un prezzo che risente del prezzo "da cartellino", che ad esempio per i cronografi era di 278 mila lire.
Questa è una caratteristica di tutti gli orologi "sovietici" venduti solo in Italia, ad esempio anche del komandirskie crono; sono modelli che non hanno mai avuto un'importazione parallela ed a minor prezzo, come accaduto ad altri, ad esempio al cronografo poljot in cassa sturmanskie che era reperibile a meno anche in USSR.
Per tutte queste ragioni, possiamo dire che sono spesso venduti (o invenduti) a cifre superiori ad altri sovietici in virtù della loro manifattura, del loro superiore prezzo all'origine e del fatto che chi vuole comprarli, sa che non ha molto tra cui scegliere.
Sotto altre due foto di un cronorafo BPERM (Vremia), ai lati, scattate da Maurizio mentre quella centrale è di Carlo Nadalin mentre nella pagina successiva vi sono alcune foto dello scrivente.
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